La
lista Bergamo Cambia si propone di presentare un
programma per la nuova amministrazione cioè per i prossimi
cinque anni della gestione della cosa pubblica del Comune di Bergamo
che si basa sulla volontà dei cittadini di entrare in sintonia con
la città in cui abitano. Una città dove vivere pienamente e non
solo abitare. Ci sono differenze fondamentali fra il risiedere in un
luogo perché costretti da motivi di lavoro e da altri fattori
contingenti e vivere in un luogo sentendo di appartenere e di far
parte della comunità a pieno titolo. Vivere in un luogo, una città,
un paese e non solo abitare in essi.
Perché
ciò avvenga occorre sia la volontà dei singoli cittadini, sia che
le condizioni dell’ambiente rendano possibile l’incontro fra i
cittadini e la realtà che li circonda che essi stessi devono
contribuire a determinare.
Chi
governa il bene pubblico ha il dovere di creare le condizioni e di
offrire tutte le opportunità per uno sviluppo armonioso della città
e perché le condizioni di vita siano le migliori possibili.
L’obiettivo da perseguire non può che essere quello che le
graduatorie definiscono anno dopo anno “la città ideale o la città
con la più alta qualità di vita”. Nel passato Bergamo si è
classificata spesso fra le prime città italiane per la buona qualità
di vita, poi questi risultati sono andati via via perdendosi e di
conseguenza anche le posizioni nelle classifiche dei diversi istituti
di ricerca, fra cui spiccano le analisi dell’autorevole Centro
Studi del Censis, ci penalizzano vistosamente.
Raggiungere
risultati di eccellenza non può che essere l’obiettivo da
perseguire tenendo presente che risalire e recuperare i parametri di
qualità diventa sempre più impegnativo.
In
questo programma ci sono due linee di principio:
- la prima è l’assoluta convinzione dell’improrogabile necessità del drastico taglio della spesa pubblica improduttiva, reso obbligatorio dalla crisi finanziaria subita dagli italiani, dall’indebitamento pubblico a cui tutti, compresi i governi locali, devono dare il proprio contributo, e dall’obbligo morale nei confronti delle generazioni future.
- la seconda è uno sviluppo urbano basato sul recupero e sulla riqualificazione del patrimonio esistente. Il territorio non è un bene infinito, la cementificazione della città ha già eroso molta parte delle aree disponibili; occorre ripensare ad un uso degli spazi che faccia leva sul recupero e sul riuso delle aree dismesse incrementando realmente le aree verdi fruibili dai cittadini. Per esemplificare citiamo le ex-caserme e le ex aree industriali dismesse spesso collocate in ampi spazi urbani centrali e semi-centrali.
Da
questi due punti cardine: drastico taglio della spesa pubblica
improduttiva e recupero e riqualificazione del territorio
discende il programma amministrativo.
ORGANI
DI GOVERNO:
Sindaco
Giunta
comunale
Consiglio
Comunale
Consigli
Circoscrizionali
Per
quanto riguarda la Giunta comunale lo Statuto vigente prevede una
composizione di assessori non inferiore a sei e non superiore a
quattordici. Le ultime due Giunte comunali sono state composte da
dodici assessori.
Con
l’introduzione del Decreto – cosiddetto “Tagli ai costi della
politica” le città aventi fra i 100.000 e 250.000 abitanti hanno,
oltre al Sindaco, trentadue (32) Consiglieri (attualmente 40) e il
numero massimo degli assessori è pari a nove (9).
La
Lista Bergamo Cambia, considerata la
dimensione della città che attualmente conta circa 120.000 cittadini
residenti ritiene utile proporre una riduzione dei
componenti della Giunta con un numero di assessori pari a sei (6).
La Giunta è un organo collegiale guidato dal Sindaco e gli
interventi devono essere concordati fra gli Assessori che non sono da
considerarsi Ministri in sedicesimo sovrapponendosi nei programmi e
nella lievitazione dei costi.
Il
programma di mandato deve trovare periodicamente un confronto di
realizzazione con il Consiglio Comunale.
Alla
riduzione dei costi della politica contribuisce la norma già vigente
che prevede l’abolizione dei Consigli Circoscrizionali. Per quanto
riguarda Bergamo le sette circoscrizioni degli anni Novanta sono
state ridotte a tre e con questa tornata elettorale a zero.
L’eliminazione degli organi di rappresentanza riduce i costi ma non
esclude la facoltà per l’amministrazione di attuare il vero
decentramento che è quello dei servizi ai cittadini quali i servizi
anagrafici, l’assistenza sociale e i servizi di polizia urbana. Il
decentramento dei servizi oltre a favorire i cittadini residenti nei
quartieri periferici riduce il traffico da e verso il centro dove
sono collocati gran parte degli uffici comunali, abbatte i tempi
necessari per il rilascio di certificati e/o documenti e, inoltre
tramite la rete informatica si può favorire lo scambio delle
informazioni anziché i percorsi svolti dai singoli utenti.
DELEGHE
AGLI ASSESSORI
E’
necessario uno studio attento ai mutamenti della realtà attuale
riferito alla composizione delle deleghe che il sindaco attribuisce
ai singoli assessori.
Si
ritiene indispensabile un ripensamento sulla delega al Turismo che
nella Giunta uscente PDL-Lega Nord non è mai stata assegnata dal
Sindaco che si è limitato ad assegnare lo svolgimento a un incarico
di consulenza. L’importanza strategica che vede Bergamo fra le
città d’arte potenzialmente al vertice dei flussi turistici
richiede un impegno costante e preminente da affidare a un ruolo
politico istituzionale e non a un consulente.
E’
necessario che i fondi investiti nel turismo vengano concentrati in
un unico decisore.
Fra
le deleghe che non trovano spazio nell’amministrazione degli ultimi
cinque anni, ma che riguardano significativamente la mutata realtà
sociale vi è quella delle relazioni con le numerose comunità
straniere residenti in città. Si ritiene indispensabile gestire,
monitorare e favorire con politiche di integrazione una armonica
convivenza fra le diverse comunità. Non è più possibile ignorare o
delegare o lasciare sulle spalle delle strutture religiose, delle
associazioni di volontariato un quadro sociale che è destinato a
cambiare la composizione anagrafica e culturale dei prossimi anni.
L’Amministrazione locale deve essere capace di governare i
mutamenti sociali e la composizione dei cittadini è il più
rilevante dei cambiamenti.
Fra
le competenze comunali che si ritengono non delegabili da parte del
Sindaco si colloca la Sicurezza e la Polizia Locale. Il Sindaco nella
sua qualità di responsabile dell’amministrazione ha necessità di
non porre filtri fra i suoi compiti di ufficiale di governo e capo
dell’amministrazione e la struttura organizzativa preposta, cioè
il Corpo di polizia urbana.
In
presenza di un direttore generale/segretario generale si ritiene
superflua la delega al Personale. Nell’ambito delle deleghe vengono
accorpate quelle all’Ambiente e le Opere del Verde all’Urbanistica.
Così come la Cultura e l’Istruzione.
Fra
i compiti prioritari della nuova Giunta rientra quello della
razionalizzazione degli spazi, la riduzione delle spese per fitti
passivi e la conseguente riduzione per la gestione degli immobili.
Basta
doppi uffici per assessori e dirigenti. Per essere efficienti non
sono necessari uffici di oltre 40mq. per persona.
I
DIPENDENTI DEL COMUNE
Le
ultime due amministrazioni hanno spesso emarginato i dipendenti
comunali a favore di consulenti, incarichi fiduciari,
esternalizzazione di compiti, assunzioni per la durata del mandato:
per questi ultimi le procedure di scelta non hanno tenuto conto né
della formazione professionale, né degli incarichi precedentemente
svolti, dando il via a qualifiche improvvisate che hanno messo molto
in difficoltà i dipendenti vincitori di concorsi pubblici ai quali
di solito sono erogati stipendi inferiori ai consulenti.
Occorre
rimotivare la partecipazione dei dipendenti, di tutti i dipendenti e
non solo dei dirigenti. E’ indispensabile recuperare il senso di
appartenenza, di orgoglio e di partecipazione a un obiettivo
condiviso di servizio a favore della comunità. Il dialogo finora
esclusivo fra i politici e la dirigenza deve essere allargato alla
intera struttura organizzativa al fine di premiare tutte le capacità
professionali.
La
figura centrale di questa operazione va affidata al dirigente del
personale (con incarico esclusivo) non residuale e affiancato ad
altri compiti. Il personale dell’amministrazione è il valore su
cui si fonda tutta la “produzione” dei servizi pubblici. E’
necessario valutare le risorse umane per le competenze che offrono e
il loro impiego può mutare nel corso degli anni tenendo conto sia
delle mutate condizioni del contesto operativo, sia delle singole
necessità del dipendente che potrebbe non trovarsi più in grado di
svolgere al meglio il proprio ruolo.
Malgrado
da diversi anni si parli di semplificazione e di snellimento delle
procedure noi riteniamo che questi temi debbano essere ancora una
volta seriamente affrontati perché la semplificazione tanto
auspicata non si è finora realizzata. Sono da rivedere le procedure
con le quali gli uffici operano per migliorare e raggiungere i
risultati che gli organi politici definiscono tramite i bilanci e gli
strumenti di programmazione.
Per
agevolare i cittadini che si recano negli uffici comunali è
necessario prevedere l’apertura al pubblico degli sportelli il
sabato mattina, anche tramite l’effettuazione del turnover.
I
TEMI PRINCIPALI DEL PROGRAMMA DI MANDATO:
-
LA SICUREZZA
-
LA CASA
-
I SOGGETTI DA TUTELARE
-
L’AMBIENTE
-
PARI OPPORTUNITA’ E TERZO SETTORE
-
LA MOBILITA'
-
IL TURISMO
-
LA CULTURA E L’ISTRUZIONE
-
LIBERTA’ D’IMPRESA E UNIVERSITA’
- IL FUTURO DELLA CITTA’
Noi
diciamo basta agli “smisurati libri dei sogni”. Più
concretamente un impegno serrato per realizzare qualcosa, tracciare
una linea di sviluppo futuro e facilitare l’intrapresa privata per
uno sviluppo armonioso della città. Un Comune che non può occuparsi
di tutto ma che crea le condizioni perché tanti si occupino
dell’interesse comune.
≈ LA
SICUREZZA ≈
Si
fa un gran parlare fra l’analisi dei dati relativi ai reati
compiuti e la percezione di sicurezza che i cittadini sentono.
Bergamo cambia vuole radicalmente modificare l'approccio con il quale
affrontare il tema della sicurezza, rifiutando la modalità basata
sul calare dall'alto la soluzione, ma partendo dal coinvolgimento
diretto dei cittadini sotto due profili:
- costruendo un dialogo vero, continuativo e diretto con i cittadini dei vari quartieri;
- calendarizzando degli eventi e iniziative in tutti i quartieri della città, in particolare in quelli periferici.
Il
primo punto affronta un principio basilare, ovvero è il comune che
deve andare a dialogare con i cittadini per recuperare le
informazioni riguardanti la situazione reale dei vari quartieri,
costruendo un dialogo vero, dove i problemi di sicurezza non vengano
rimbalzati o parcheggiati per mesi in qualche ufficio, ma che vengano
affrontati tempestivamente.
Il
secondo punto riguarda la costruzione di un calendario
eventi/iniziative che non possono essere concentrate in poche
giornate nel periodo estivo in città alta, ma devono abbracciare sia
tutto l'arco dell'anno, che tutti i quartieri della nostra città,
rendendola attiva e viva.
Per
rendere questi propositi concreti e non solo teorici, proponiamo due
idee che si potrebbero adottare da subito: affidare la gestione
dei parchi della città ad associazioni di volontari ( ad esempio
agli alpini di Bergamo), e creare un nuovo cinema all'aperto
identificando il luogo più ideale.
Inoltre
l’amministrazione può svolgere un miglior controllo tramite la
Polizia Locale. Tutti hanno promesso il vigile di quartiere ma vigili
fuori dal centro non se ne sono mai visti. Se non possiamo ripetere
per l’ennesima volta una promessa che si scontra con
l’impossibilità di assumere un consistente numero di Vigili
urbani, possiamo impegnarci a sottoscrivere piccole iniziative come
quella di garantire e controllare il funzionamento delle telecamere,
promuovere iniziative nelle strade cittadine che incrementino sia la
presenza delle persone, sia una migliore illuminazione soprattutto
delle aree a rischio (es. stazione e dintorni). Anche l’aumento del
numero dei taxi può costituire un elemento di sicurezza tenuto conto
che diverse linee urbane ed extraurbane dell’Azienda di Trasporti
terminano le corse alle ore 20.00. I taxi dovrebbero avere altri
punti di parcheggio in prossimità di locali pubblici (cinema,
teatri, luoghi di ristoro e città alta).
Fra
le cose promesse e non realizzate perché demagogiche citiamo la
perla dell’amministrazione uscente e cioè: “i volontari per la
sicurezza”. Come non ricordare il presidio di Polizia Municipale in
via Quarenghi mai entrato in funzione.
≈ LA
CASA ≈
La lista civica Bergamo Cambia, dopo essere stata presente tra il pubblico al convengo “il tetto che scotta” (lodevole iniziativa organizzata da Innovabergamo), vuole ribadire l’importanza del tema CASA nel comune di Bergamo. Da parte dell’attuale Amministrazione, si è assistito ad un totale immobilismo nel settore.
Mancano all’appello delle cose promesse: il bando per l’assegnazione degli alloggi di edilizia residenziale pubblica è stato pubblicato con un ritardo di alcuni anni rispetto al precedente ormai scaduto da tempo; cinquanta alloggi a canone moderato in via Quarenghi per recuperare il patrimonio edilizio esistente; recupero del Patronato San Vincenzo di via Gavazzeni con altri alloggi da destinare a giovani coppie, anziani, studenti che non riescono a soddisfare il proprio bisogno abitativo sul mercato, ma che non possiedono i requisiti per accedere all’edilizia residenziale pubblica.
Inoltre nel caso “Affittopoli” l'Amministrazione non ha finora adottato alcun provvedimento nei confronti delle persone coinvolte e non ha mai reso noto i risultati dell'indagine interna; si rimane pertanto in attesa degli esiti dei procedimenti giudiziari in corso. Stante il perdurare della crisi economica, Bergamo Cambia ritiene gravissimo il permanere di un consistente numero di alloggi sfitti perchè non sono stati fatti i necessari lavori per renderli abitabili mentre risorse ingenti sono state destinate a spese per consulenze e incarichi esterni.
La lista civica Bergamo Cambia ha idee chiare su come agire in tale ambito:
1) sottoscrivere un accordo con l’Aler per la gestione del patrimonio casa del Comune, che ha come obiettivi il recupero degli alloggi inagibili per renderli abitabili con manutenzione adeguata degli alloggi, e la vendita di parte degli alloggi al fine di istituire un contributo per l’affitto per le persone in difficoltà economica anche temporanea;
2) dopo aver istituito il registro delle coppie di fatto, permettere a chi è registrato di poter accedere alle graduatorie per l’accesso alle case popolari a canone agevolato;
3) mettere in atto un’azione di vendita degli alloggi del comune tramite la formula dell’affitto con riscatto;
4) dedicare alcuni alloggi a gruppi di studenti fuori sede, con canone agevolato. Essere una città universitaria significa essere presenti e attivi.
5) iniziare una politica di Housing Sociale con costi controllati mirata a riportare i giovani a Bergamo;
6) dare pieno riconoscimento alla fondazione casa amica e a tutte le associazioni che insieme formano il terzo settore e operano da anni sul territorio della nostra città.
≈ I
SOGGETTI DA TUTELARE ≈
Le
ultime due amministrazioni si sono avvalse dell’Istituzione Servizi
alla Persona. Diciamo subito che a nostro avviso si tratta di una
sovrastruttura; infatti detto organismo gode di un’autonomia di
bilancio (le risorse sono sempre pubbliche e nel caso specifico
comunali), di un presidente e di un consiglio di amministrazione
nonché di personale ad hoc. Riteniamo che questa esperienza possa
concludersi e che dei compiti assegnati all’Istituzione debba
tornare ad occuparsene la direzione competente facente riferimento
all’area dei Servizi Sociali che ha una lunga tradizione positiva
nelle Amministrazioni del passato.
Considerato
che la famiglia è il luogo relazionale privilegiato dell’educazione,
della crescita, della solidarietà naturale e dell’affettività,
aspetti che sono alla base del vivere civile, riteniamo essenziale
rafforzare le politiche di sostegno alla famiglia che si
concretizzano nell’erogazione di finanziamenti, con scelte
tariffarie rivolte alle famiglie in stato di necessità, con la
realizzazione di servizi attraverso il coinvolgimento attivo di
associazioni familiari e con politiche rivolte alla conciliazione dei
tempi di vita e dei tempi di lavoro.
Le
politiche sociali hanno nel Comune il centro catalizzatore delle
diverse realtà operanti sul territorio e prioritariamente le ASL,
l’Ufficio Scolastico Provinciale, l’Aler, i Sindacati, la Camera
di Commercio, l’Università, le Imprese. Compito
dell’Amministrazione è favorire l’incontro delle specifiche
conoscenze e competenze per elaborare programmi di intervento a
favore delle famiglie, dei minori, dei diversamente abili, degli
adulti e degli anziani in difficoltà. Convinti che le relazioni
familiari siano da privilegiare intendiamo rafforzare i servizi a
supporto della possibilità di far permanere i soggetti deboli nelle
loro famiglie. Un ruolo importante è svolto dalle Associazioni di
volontariato per le quali è necessario creare una rete che ne
favorisca sia l’attività, sia la divulgazione delle informazioni e
lo scambio di esperienze e l’incontro fra i diversi operatori per
la condivisione di progetti trasversali.
≈ PARI
OPPORTUNITA’ E TERZO SETTORE ≈
Le
associazioni sono una forza volontaria in favore di cittadini, volta
a coprire le mancanze di cui molti hanno bisogno, a costo zero. Il
comune ha il compito e il dovere non solo di dialogare con queste
forze, ma dare loro uno spazio istituzionale dove amplificare le
potenzialità e aumentare i servizi ai cittadini. Le associazioni in
moltissimi casi non chiedono soldi, ma spazi pubblici dove poter
avere un’immagine più forte e un punto di comunicazione più
efficace per dialogare con i cittadini. Né l’Amministrazione
comunale né i privati sono in grado di soddisfare alcune domande di
servizi poste dai cittadini.
L’Amministrazione
può offrire l'opportunità alle associazioni di operare a
favore dei cittadini, dando pieno riconoscimento al terzo settore e
aiutandolo a crescere a Bergamo in un’ottica di sussidiarietà.
Si
vuole da subito concentrare e dare forza a queste associazioni
proponendo la creazione di uno sportello “Terzo settore”
(sportello anti discriminazioni). L’Amministrazione mette a
disposizione degli uffici, dove le associazioni possono creare uno
sportello per avere un dialogo diretto con i cittadini. Le spese
devono essere affrontate dalle associazioni, le quali hanno
l'ufficialità e il riconoscimento del comune perché diventano forza
creatrice dei servizi che lo stesso offre. Così facendo si crea a
costo zero un punto di riferimento per i cittadini e si agevola la
creazione di una strategia di rete tra le varie associazioni. La
realizzazione dello sportello si deve inserire in un quadro di azioni
politiche dirette a rimuovere gli ostacoli che impediscono la
realizzazione delle parità e la diffusione della cultura della
non-discriminazione.
L’amministrazione
deve garantire una piena parità di diritti e di opportunità a tutti
i cittadini, indipendentemente dal genere e dall’orientamento
sessuale: è un obiettivo che il comune deve porsi sia nei rapporti
tra la pubblica amministrazione e i cittadini, che in quanto
“arbitro” pubblico della convivenza tra i cittadini e promotore
del loro benessere.
Bergamo
Cambia, per dare immediatamente un segnale concreto e reale
ai principi precedentemente espressi, propone l'istituzione dei
registri delle coppie di fatto nel comune di Bergamo.
≈ L’AMBIENTE
≈
In
tema di città pulita il dato certo è che la tariffa per la raccolta
e lo smaltimento dei rifiuti è aumentata nel corso dell’ultimo
quinquennio e la città è sempre più sporca. La privatizzazione che
ci vede soci di minoranza della Società A2A che gestisce il servizio
non ci impedisce di ripensare e rivedere i termini del contratto in
essere con detta società. In altre parole dobbiamo farci sentire
perché pensiamo che il servizio svolto non è adeguato ai costi
sostenuti. Detto ciò è necessaria una collaborazione da parte di
tutti a partire dai cattivi comportamenti individuali: con l’aiuto
delle scuole di ogni ordine e grado lanciamo una campagna per la
pulizia della città iniziando dai quartieri e dalle zone a maggior
rischio di abbandono di rifiuti tramite un’azione di presidi
volontari a campione e una giornata per ogni stagione dell’anno
dedicata a una Bergamo Pulita Tutto l’Anno, in corrispondenza della
primavera (21marzo), estate (21giugno), autunno (21settembre) e
inverno (21dicembre).
Il
tema dell’ambiente deve essere posizionato all’interno di idee
forti, che creano una nuova urbanistica, dove il territorio non deve
essere più consumato ma rigenerato, donando nuovi spazi verdi alla
nostra città.
Un’idea
forte che vogliamo presentare riguarda l’ex caserma Montelungo;
quest’ultima è costituita da due caserme: la Montelungo e la
Colleoni (di proprietà del Demanio e oggetto di
dismissione-vendita), e la loro destinazione è molto diversa.
Per
la Colleoni è prevista una destinazione residenziale; per la
Montelungo una destinazione culturale-museale secondo quanto previsto
dal Pgt.
Nella
Montelungo le ultime amministrazioni hanno sempre previsto la
ristrutturazione e la collocazione della nuova Galleria d’Arte
Moderna e Contemporanea (GAMEC), ma quanto previsto nel 2009, oggi
2012, nel mezzo di una crisi e di tagli agli enti locali, è
totalmente da rivedere.
Noi
dobbiamo creare una nuova urbanistica, legata alle disponibilità
reali ed è per questo che con un accordo ben preciso e specifico in
ogni punto è giusto accettare la “donazione” di UBI Banca per la
nuova sede della GAMEC individuata nell’area dell’ex Dogana (Via
Piatti), così da ottenere anche una riqualificazione di una zona
oggi fortemente degradata.
Così
facendo la Montelungo non dovrebbe più ospitare la Galleria d’arte
moderna e potrebbe essere demolita
Consapevoli
che su entrambe le caserme esiste un vincolo della Sovrintendenza (il
n. 270) con riferimento al Decreto Legislativo n. 42/2004, l’idea
è quella di aprire un dialogo con la Sovrintendenza per capire quali
sono i margini di manovra, ovvero, quali parti dell’intero
complesso è possibile demolire per poter creare, in continuità con
il Parco Marenzi di via Frizzoni e con il Parco Suardi, un nuovo
grande parco nel cuore della nostra città: il nostro “Central
Park”.
Bergamo
Cambia vuole offrire soluzioni reali e concrete anche in una
situazione di forti difficoltà economiche. I cittadini vanno avanti,
la vita va avanti, anche un’amministrazione ha il dovere di
andare avanti trovando strade nuove per dare servizi ai propri
cittadini, senza ulteriore consumo del suolo pubblico.
≈ LA
MOBILITA' ≈
Mobilità
dolce per convinzione, non per costrizione. Questa certezza è la
matrice di pensiero sulla quale Bergamo Cambia vuole
introdurre delle soluzioni per eliminare l'eccessivo traffico che
spesso rende impossibile percorrere le vie penetranti alla città
nelle ore di punta.
Il
primo obiettivo è rendere più funzionali i parcheggi semiperiferici
già esistenti, con servizi di bus/navetta senza fermate
intermedie, con orari flessibili che vadano oltre quelli
attuali dell’ATB (corse serali/notturne). In questo modo sarebbe
l’utente stesso a prediligere i servizi offerti perché validi e
vantaggiosi, evitando così di raggiungere il centro cittadino con il
mezzo privato. Questa scelta, oltre a decongestionare il traffico,
vuole evitare la costruzione di nuovi parcheggi in centro città: il
traffico deve essere portato fuori dalla città, per liberarla e
renderla più vivibile per tutti i cittadini.
Un
ulteriore passo avanti nel ridurre gli sprechi e aumentare i servizi
è rappresentato da una revisione delle linee dell'ATB per
migliorarne i percorsi, come ad esempio un servizio di autobus tipo
“circolare” che faciliti il raccordo tra le linee urbane e
non costringa l’utente a dover necessariamente raggiungere il
centro della città in caso di spostamenti periferici. Valutare se
sia opportuno che alcune zone con divieto di sosta 0-24 diventino
divieto 7-20 per rivitalizzare la città alla sera.
Parlare
di mobilità dolce significa prendere decisioni mirate anche per i
collegamenti tra città alta e città bassa: la nostra città
ha bisogno di un servizio efficiente ed efficace 24 ore su 24;
per questo la funicolare dovrebbe essere affiancata da un servizio di
scale mobili , utilizzabili in ogni momento della
giornata. Molte città hanno adottato questa soluzione (Perugia tra
tutte) perché molto funzionale e poco impattante. Siamo ben
coscienti della disastrosa situazione economica in cui verte il
nostro comune, ma potenziare un servizio strategico che si riflette
soprattutto sul settore turistico, può portare ricchezza alla nostra
città e deve avere la giusta attenzione.
Nel
corso degli anni sono stati fatti concorsi e presentati innumerevoli
progetti volti a trovare soluzioni per potenziare la risalita di
città alta. Ci proponiamo di “tirare fuori” dagli archivi quello
sulle scale mobili e valutarne la fattibilità. Il luogo individuato
è nella zona piscine (Via Santa Lucia), già dotato di ampi
parcheggi che resteranno a disposizione una volta che l’ospedale
verrà trasferito nella nuova sede. L'attenzione ai cittadini e ai
turisti di Bergamo si compone anche del collegamento tra la stazione
e l'aeroporto, un elemento di cui si discute ormai da molti anni e
poco si è fatto. Bisogna attivare e mettere in collegamento i due
punti strategici di entrata e uscita della nostra città per creare
un circuito virtuoso dove i cittadini e i turisti si possono muovere
in velocità. Oltre al collegamento tra aeroporto e stazione, con
l’auspicabile abolizione delle Province, riteniamo che Bergamo
debba farsi promotrice per lo sviluppo di altri due
collegamenti molto importanti: la tratta urbana Albano – Ponte S.
Pietro attraverso la metropolitana in superficie per rendere agevole
l'arrivo in ospedale e in città, e il servizio di tram veloce
Stazione-Villa d’Almé. In considerazione del fatto che il costo di
quest’ultima è molto elevato, e l'opera è largamente condivisa da
tutte le forze politiche, la sua realizzazione sarà fattibile solo
se inserita nel programma grandi opere finanziate dallo Stato,
obiettivo che deve essere perseguito dal Comune.
Da
ultimo ma non ultimo, in tema di mobilità e infrastrutture parliamo
del nostro Aeroporto che, negli anni è diventato uno dei più
importanti in Italia ed è un motore economico di primaria importanza
per la nostra città.
Il
tema da affrontare è quello di uno sviluppo compatibile con la
vivibilità di quanti abitano sotto le rotte di decollo-atterraggio.
Non
è per niente facile coniugare sviluppo e sostenibilità ambientale;
qualcosa si è fatto, qualcosa va affrontato con maggiore decisione
anche nei confronti delle compagnie aeree, qualcosa si può mettere
in atto per mitigare l’innegabile “disturbo” che migliaia di
residenti devono subire.
Si
tratta di lavorare per trovare soluzioni di convivenza, che non
potranno comunque mai essere l’assenza del rumore ma la mitigazione
dello stesso, l’assenza di traffico ma soluzioni per il traffico da
e per l’aeroporto, l’assenza d’inquinamento ma un lavoro
costante con le compagnie aeree per nuovi e più ecologici
aeromobili.
Bergamo,
in tema di mobilità, ha davanti a sé sfide e scadenze importanti
(basti pensare all’EXPO 2015); è importante avere la
consapevolezza che abbiamo potenzialità e risorse da sviluppare e
che dobbiamo valorizzare il nostro importante patrimonio storico,
artistico e naturale. Questo riguarda sia l’aspetto turistico che
le opportunità economiche, soprattutto per i nostri giovani e le
nostre attività commerciali.
Per
questo una mobilità moderna e sostenibile è fondamentale e non più
rinviabile per il Comune capoluogo.
Dobbiamo
renderci conto che abbiamo urgente bisogno di una mobilità
innovativa, che non sia fatta solo dal mezzo privato. Per far questo
servono risorse ma anche idee giuste perché le risorse non si
disperdano in mille rivoli, ma si concentrino sulle opere necessarie
a risolvere i problemi che da troppo tempo, sotto il profilo della
mobilità, ingessano un giusto sviluppo economico-sociale-turistico.
≈ IL
TURISMO ≈
Bergamo
Cambia è fermamente convinta che sia necessario, con
l’evoluzione che la città ha avuto in questi anni, varare non solo
le politiche strategiche di promozione turistica, ma anche le
politiche di commercializzazione, uscendo da una logica di Marketing
del turismo ed entrando finalmente in una reale strategia di
Marketing di Destinazione (Destination Marketing). Questo significa
passare da un ente di prima generazione, che si occupa solo di
informazione e di accoglienza turistica attraverso gli I.A.T.
(Informazione e Accoglienza Turistica), o di seconda generazione, che
si occupa anche di promozione del turismo, ad un ente di terza
generazione, che ha l’intera gestione del sistema turistico della
destinazione e l’attività di promocommercializzazione.
Quest’ultima è il frutto dell’unione tra la promozione, ovvero
l’attività di comunicazione della destinazione, e la
commercializzazione, ossia la presentazione dei prodotti, delle
offerte e dei servizi esistenti in una destinazione. È basilare
un’azione di integrazione delle politiche promozionali e
commerciali dei soggetti pubblici e privati che operano nel settore
turistico di Bergamo, perché solo così potremo sfruttare al meglio
le nostre ricchezze per affrontare un obiettivo fondamentale per
Bergamo e la sua evoluzione: l’Expo 2015.
Tale
azione deve partire prima di tutto da una presenza più incisiva del
comune nella società Turismo Bergamo, alla quale aderisce insieme
alla Provincia e alla Camera di Commercio, e ad un dialogo più
diretto con i soggetti privati che operano nel turismo a Bergamo.
Il
progetto è ambizioso ma se si riesce a creare una spirale di
crescita nel settore, si potranno creare anche nuovi posti di lavoro,
e contemporaneamente creare una vetrina per le aziende di Bergamo,
che non operano nel turismo in senso stretto, ma che nelle
esportazioni vedono l’elemento di crescita della propria azienda.
Il
settore turistico è “naturalmente” e “biologicamente” legato
alla Cultura. Essere strategici nel turismo significa creare
“prodotti turistici”, ovvero non solo la sistemazione tecnica dei
musei, delle opere d’arte, delle strade, ecc; ma la creazione di
servizi e di percorsi che permettano la fruizione di questi luoghi,
creando percorsi logici e di grande impatto emotivo tra i turisti,
sia italiani che stranieri. Questo vuol dire che bisogna favorire in
tutti i modi l’arrivo dei turisti a Bergamo, dialogando con loro
non solo quando sono già in città, come succede oggi con l’Urban
Center e strumenti poco efficaci come la Bergamo card, ma riuscire a
dare un insieme di percorsi d’arte e cultura, proiettando, prima
del loro arrivo fisico in città, i nostri prodotti turistici. Questi
percorsi devono essere condivisi e sostenuti dalle attività
commerciali di Bergamo che possono usufruire di questo flusso di
persone per far crescere il nostro settore turistico. La città deve
diventare un faro di richiamo per tutti coloro che vogliono vivere
momenti di alto profilo artistico/culturale.
≈ LA
CULTURA E L’ISTRUZIONE ≈
Bergamo
Città dei Mille, Bergamo Città d’Arte.
Per
prima cosa, va creato uno strumento di studio e consultazione
al contempo, una sorta di Forum della Cultura con ruolo
sostanziale di analisi e indirizzo, in grado di fare sintesi
dell’intero patrimonio culturale, sia materiale che immateriale,
con attenzione all’area monumentale e dei beni culturali e storici,
al sistema biblioteconomico, alle civiche istituzioni dedicate
all’arte figurativa e alla formazione musicale, alle discipline
dello spettacolo-sia dal vivo che riprodotto (teatro, musica, danza,
cinema).
Se
storicamente l’Amministrazione Comunale si è occupata -non sempre
bene- delle proprie istituzioni culturali e delle proprie iniziative
(quasi fosse una specie di “impresario culturale pubblico”) per
nulla, almeno rispetto alle forze in campo e all’impegno che esse
richiederebbero, si è fatta carico della produzione culturale
immateriale “esterna”, non direttamente emanata dall’Istituzione
stessa. Ciò ha creato nel tempo una forte autoreferenzialità
politica e istituzionale, nonché un disimpegno pressochè totale nei
confronti del tessuto produttivo culturale cittadino. Tessuto,
questo, in grado di fornire importanti servizi alla comunità, sia
per qualità di offerta che per quantità e capillarità della sua
collocazione oltre che per ampiezza delle fasce dei suoi destinatari.
Questo
Forum della Cultura, per non cedere a scivolate dirigistiche,
deve avere una spiccata vocazione anche alla Rappresentanza: un Luogo
di incontro, confronto e scambio fra operatori, imprenditori
culturali, politici e amministratori pubblici in grado di essere sia
monitoraggio che fucina di condivisione e proposta. La Commissione
Consiliare dedicata all’area della cultura, istruzione ecc,
dovrebbe mantenere il suo ruolo prettamente istituzionale di sintesi
interna e di “corpo intermedio” fra Giunta e Consiglio Comunale,
specificamente dedicato alla discussione e valutazione delle delibere
e degli atti amministrativi. Ma riservare alla sola politica la
funzione di analisi, lettura, immaginazione del futuro, sarebbe atto
di miopia imperdonabile.
Comitati
di area (teatro, arte figurativa, musica, beni storici …) con
la partecipazione dei rappresentanti sia delle Istituzioni culturali
pubbliche che di quelle private professionali. L’Amministrazione
dovrà scegliere di investire per alcuni anni esclusivamente sulle
strutture professionali capaci di garantire nel tempo produzione e
servizi nonché occupazione, indotto e welfare;
Osservatorio
dello Spettacolo e dell’Arte, ovvero uno strumento stabile di
indagine e raccolta dati: qualsiasi scelta di governo senza una
adeguata conoscenza e competenza è destinata in partenza a fallire.
E’ una “scelta sbagliata all’origine” perché non appoggiata
ad una adeguata conoscenza delle dimensioni economiche, quantitative,
di impatto nel territorio, di evoluzione nel tempo… Conoscere la
realtà per potervi intervenire con serietà e senza improvvisazione:
una osservazione quasi banale, non fosse che in realtà presso
l’Assessorato alla Cultura di Bergamo non esiste – né mai è
esistito, nonostante sia state proposto da qualche operatore, mai
dalla Politica- un punto di raccolta dei dati su valore e peso della
Cultura nella città.
Quindi,
sul piano metodologico, prima cosa: partecipazione e coinvolgimento
(Forum amministratori, politici, dirigenti pubblici insieme agli
operatori professionali privati a funzione pubblica), conoscenza e
studio permanente (Osservatorio).
Cultura
è Istruzione e Conoscenza, è crescere Insieme, è fare Comunità.
I
posti della relazione.
I
“Destinatari” non sono un ectoplasma indistinto, non sono
semplici “utenti” davanti ad uno sportello dell’Anagrafe. Sono
Cittadini che “fruiscono” (e non “consumano”) cultura, che
metabolizzano l’offerta e restituiscono nel tempo alla Comunità
risultati misurabili in comportamenti, relazioni, civismo, curiosità,
creatività.
La
qualità della vita di persone singole e organizzate in
città-comunità si misura anche attraverso il livello di sapere, di
conoscenza, di valore della relazione, di capacità di stare insieme
“dal vivo” in modo sano, intelligente e rispettoso. In questo
ambito Cultura e Scuola svolgono un ruolo decisivo e
letteralmente insostituibile: non possono essere altri ambienti, non
altri strumenti, non altri soggetti (televisione, intrattenimento
commerciale, industria del divertimento …). Qui è la relazione
diretta, non mediata dalle tecnologie della comunicazione, a
rappresentare l’ultimo baluardo della umana convivenza! Difenderla
e irrobustirla è una missione, anche di pedagogia sociale,
straordinariamente virtuosa.
Ma
per stare insieme, e per stare bene insieme, ci vogliono luoghi, ci
vogliono alcuni posti.
E
qui diventa allora esaltante immaginare una città che nel giro di
5-10 anni si doti di un sistema culturale cittadino nel quale sia
riconoscibile una mappa dei luoghi e dei siti nei quali i cittadini,
tutti i cittadini (per età, censo, istruzione, provenienza culturale
ed etnica), trovino risposte e occasioni buone per conoscere,
divertirsi, riflettere, scambiare, crescere. Per sentirsi Cittadini
di un pezzetto di Repubblica che si chiama Bergamo.
Una
rete di luoghi fisici, perché per la cultura ci vogliono anche i
mattoni!, nei quali i cittadini avvertano vocazioni,
specializzazioni, tipologie e linguaggi diversificati.
In
questa linea si deve potenziare con una buona dose di energia, anche
“muscolare”, per raccogliere in dote siti di proprietà demaniale
e per recuperare i luoghi che da troppo tempo (decenni!) attendono
-già disponibili- destinazioni e scelte progettuali, come ad esempio
l’ex Centrale Elettrica di via Daste e Spalenga o l’ex Albergo
Diurno di piazza Dante.
Anche
in questo ambito è fondamentale muoversi con la stella polare della
Sussidiarietà e del Partenariato Pubblico-Privato. Guai a confondere
(e limitare) l’idea di “Città” con quella di “Comune”: la
Città reale è assai più ampia e articolata della Città
istituzionale!
Le
risorse pubbliche per i servizi pubblici.
C’è
una grande confusione, o approssimazione, intorno alla definizione di
cosa è “pubblico”. A Bergamo, sbagliando, si parte dalla
considerazione che sia di utilità pubblica tutto ciò che è di
proprietà o di competenza del potere pubblico, indipendentemente
dalla sua qualità, dai suoi costi, dai suoi risultati. Un grave
errore, un automatismo cretino che non ha alcun senso: vi sono alcuni
sprechi in ambienti istituzionali pubblici, anche per la Cultura,
così come vi è una grande funzione pubblica in ambienti privati
vocati al servizio culturale.
Bisogna
mettere insieme le qualità e le eccellenze sia del Pubblico che del
Privato, cercando però una omogeneità di valutazione e
catalogazione delle competenze che spinga il Pubblico ad una maggiore
efficienza e riduzione di costi fissi per liberare risorse nelle
attività e vincoli il Privato ad una lunga prospettiva di
investimento di risorse economiche, umane, di know-how e
progettualità nei servizi a valenza pubblica.
Una
“spending review” (termine di strettissima attualità!) anche in
ambito culturale, non solo per fare economie (c’è poco, in termini
di “totale”, da economizzare) ma per ridefinire pesi e confini,
per dare equità alla spesa pubblica nella sua destinazione finale,
per fare da volano alla raccolta di finanziamenti e sostenitori
presso fonti inedite per l’ordinaria pratica amministrativa
pubblica.
Insieme
alla rivisitazione dei centri di costo una scelta strategica e di
grande fascino sarebbe quella di fissare un obiettivo, ambizioso
viste le condizioni attuali, minimo in relazione al nostro patrimonio
artistico e culturale, quale quello di aumentare
l’investimento municipale in cultura e istruzione del 10% all’anno
per almeno tutto un intero mandato amministrativo. Un
segnale forte e chiaro ai bergamaschi, siano essi cittadini
fruitori-destinatari, siano essi operatori e artisti organizzati in
imprese e comunità professionali non lucrative.
Lo
strumento delle Convenzioni rappresenta una opportunità
straordinaria per regolare i rapporti fra Municipalità e Tessuto
Produttivo Culturale cittadino. Un sistema di “patti” e “accordi”
che descrivo cosa fa l’uno e l’altro, quali i vincoli, gli
obblighi, i risultati attesi, le procedure di trasparenza e
rendicontazione. La Convenzione va letta quindi anche come Alfabeto
Condiviso, come linguaggio che spinge cittadini, istituzioni e
organismi professionali a creare “imprese solistiche” favorite da
uno spartito di armonizzazione liberatore di energie e valorizzatore
dei talenti.
≈ LIBERTA’
D’IMPRESA E UNIVERSITA’ ≈
(
Sviluppo economico della città )
Bergamo
ha una lunga tradizione di sviluppo economico basato sulla libertà
di impresa o meglio, di intraprendere nuove iniziative. Tradizione
che ha dato alla città, lungo i secoli, la possibilità di fiorire
economicamente anche nelle fasi più buie della sua storia. La
capacità di intrapresa unita ad una lunga tradizione di solidarietà
hanno permesso di sviluppare un tessuto associazionistico e
cooperativo, creando un sistema economico liberale di impronta
solidale.
Ora
con la crisi economica non ancora superata ed un nuovo modello di
gestione dell’intervento pubblico basato su parametri europei molto
stringenti, le possibilità di continuare ad erogare interventi
pubblici a sostegno dell’economia privata è venuto meno. Le minori
risorse economiche, i vincoli di bilancio e l’urgenza di
privatizzare diversi servizi pubblici esigono un nuovo modello di
gestione dello sviluppo e un diverso sostegno allo sviluppo economico
dei comuni.
Bergamo
Cambia ritiene di dover adottare un modello amministrativo
mutuato dalla migliore gestione europea di gestione urbana. Le aree
di rilevanza economica che hanno visto eccellere Bergamo sono sempre
state il settore industriale e artigianale seguiti dal commercio e
servizi, mentre rimangono marginali l’agricoltura e l’allevamento.
Il comparto del turismo è una recente acquisizione e per come è
stato affrontato negli ultimi decenni resta un bacino economico
potenziale.
Le
amministrazioni che si sono succedute, anche a seguito della legge
quadro regionale, hanno posto l’accento sullo sviluppo economico
dando particolare rilievo alla voce turismo sostenuta dalla vicinanza
all’Aeroporto di Orio al Serio che gestisce ingenti flussi
turistici di cui la nostra città beneficia solo in parte.
Gli
sforzi di creare un canale preferenziale con la città sono spesso
vanificati dalla disorganica e a volte irrazionale gestione
dell’offerta turistica e, in particolare dalla sovrapposizione
degli strumenti di gestione dei pacchetti turistici. I programmi
delle amministrazioni precedenti ricchi di grandi progetti e
iniziative sono rimasti per lo più sulla carta e gli interventi
pubblici si sono rilevati troppo onerosi rispetto ai risultati
raggiunti.
Occorrono:
un sistema efficiente di collegamento da e per l’aeroporto, una
razionalizzazione del trasporto pubblico urbano, un sistema di
parcheggi più economico, un sistema informativo completo ed
esaustivo dell’offerta turistica, una migliore e più veloce
risalita alla città alta, la risistemazione dell’uscita
dall’autostrada degna dell’offerta turistica della città. La
mancata realizzazione di questi improrogabili interventi ha finora
vanificato gran parte della prospettiva di sviluppo turistico della
città di Bergamo. Il turismo è un fattore importante per ridare
sviluppo e prospettive alla città tanto quanto lo sono stati il
commercio, l’artigiano e l’industria. La terziarizzazione del
territorio cittadino deve in qualche misura contenere la
desertificazione produttiva tradizionale, ma non può sovrastarla. E’
impensabile che il territorio cittadino ex-industriale possa essere
colmato o sostituito con altri centri commerciali.
Riteniamo
si debba dare maggiore slancio e sostegno a piccoli progetti
produttivi innovativi e di qualità, favorendo realtà produttive
altamente concorrenziali con la produzione internazionale.
Artigianato di qualità, produzione e somministrazione alimentare di
eccellenza, produzione di beni materiali ed immateriali
nell’elettronica di consumo, imprese della green-economy, ricerca
scientifica e prototipazione sono i settori d’intervento per
perseguire nuovi successi.
Per
concludere la lista civica Bergamo Cambia ritiene che
esistano enormi possibilità di sviluppo economico della città ad
oggi inesplorate o scarsamente valorizzate che tramite un’attenta
politica di sostegno infrastrutturale e urbanistico possano creare
nuove opportunità imprenditoriali e di lavoro. Una ricetta liberale
e liberista modulata con la tradizione solidale che costituisce
l’essenza della tradizione locale. Dalla nostra storia dobbiamo
imparare a ridurre gli sprechi pubblici, a favorire l’iniziativa
privata per un accrescimento della qualità della vita urbana.
Università
L’università
è l’istituzione depositaria della conoscenza e rappresenta il
principale veicolo per la diffusione delle innovazioni e dei
cambiamenti; è potenzialmente la garanzia di crescita e di
miglioramento per il territorio in cui è insediata. Non sempre,
però, i rapporti e le relazioni tra università e contesto sociale
ed economico, in cui opera, sono tali da garantire una comunicazione
efficace e il trasferimento del bagaglio di innovazione e di
competenze.
Bergamo
Cambia identifica come principio fondamentale per la crescita
della città la libertà d’impresa, ed è per questo che il
comune deve essere un soggetto attivo nel tessere relazioni e
collaborazioni tra università e contesto sociale ed economico, ma
non solo; bisogna iniziare a pensare a come essere utili per i
cittadini in maniera differente, avendo come obiettivo offrire un
aiuto concreto e un punto di riferimento per tutti i “cervelli”
che vogliono far crescere la nostra città.
Compito
del comune è promuovere e aiutare le idee e le iniziative
imprenditoriali dei nuovi giovani che si stanno laureando o che si
sono laureati, attuando dei provvedimenti innovativi e concreti:
indirizzare le risorse a disposizione in fondi a sostegno di progetti
per far partire nuove start up a Bergamo, creando delle “borse
di lavoro”. Il punto iniziale sarà l’appello del comune agli
studenti a valorizzare e dare concretezza alle loro idee attraverso
tesi di laurea incentrate su progetti e idee per sviluppare i vari
settori economici di Bergamo e della bergamasca.
Il
comune deve essere sia filo conduttore, sia base organica nel
favorire nuova e libera impresa, infatti essere una città
universitaria non significa ospitare un’università sul proprio
territorio, ma sentire l’università come organo vitale del “corpo
città”, aiutando a valorizzare i risultati della produzione della
ricerca scientifica e soprattutto del bagaglio umano.
Ad
oggi le scelte riguardanti il sostegno della libera impresa sono
identificabili in un unico provvedimento ( bando per la
selezione di soggetti a cui concedere contributi a sostengo della
costituzione di nuove attività commerciali ed artigianali in aree
urbane da rivitalizzare) a nostro avviso poco incisivo, perché
caratterizzato dalla presenza di "paletti" imposti per
quanto riguarda la tipologia di attività da far nascere.
Con
la situazione economica attuale queste limitazioni risultano troppo
stringenti e non generatrici di nuove attività per Bergamo, perché
hanno come obiettivo la riqualificazione di aree urbane disagiate,
non la creazione di nuove imprese per la città. Ecco perché noi
reputiamo che bisogna ripartire da un nuovo modo di valutare come
impiegare le poche risorse a disposizione, presentando con forza e
convinzione l'idea di creare delle "Borse di lavoro" che
consistono, come le borse di studio, in una somma di denaro che viene
erogata ai progetti presentati e valutati positivamente, aventi come
oggetto la nascita di start up a Bergamo. Tali somme non avranno
vincoli e i responsabili di progetto potranno utilizzarle come meglio
credono per la nascita delle start up.
Riattivare
il settore della cultura partendo dai nuovi consumatori: i giovani.
La
valorizzazione del patrimonio culturale della nostra città può
avvenire solo attraverso una concreta attività promozionale che
riavvicini i giovani ad un ambiente che da troppo tempo è vissuto
costantemente da una piccola élite.
Per
rendere fattibile questo coinvolgimento, ai giovani deve essere
riconosciuta la possibilità di accedere alle varie manifestazioni
culturali (cinema, teatro, lirica, concerti, rassegne, mostre, musei
ecc.) riservando loro concrete agevolazioni di natura economica ed
attivando un'efficiente campagna informativa che veda il mondo
giovanile come primo destinatario.
Emerge
dunque la necessità di rivisitare l'insufficiente e irrisorio
sistema di agevolazioni rivolte agli studenti delle scuole medie
superiori e dell'università ampliando di fatto la gamma di attività
coperte da questo “sussidio”, implementando l'incidenza economica
di tale aiuto ora ridotta ai minimi termini.
Questo
progetto pone la duplice finalità di investire nel capitale umano e
nel capitale artistico della nostra città, per troppo tempo
marginalizzato da improprie scelte operate dalle precedenti
amministrazioni.
Investire
nella cultura inoltre non è da considerare un'attività fine a se
stessa, essa, infatti, determina lo sviluppo dei mezzi di
comunicazione e del settore turistico con inevitabili benefici di
carattere economico per l'intera città.
≈ IL
FUTURO DELLA CITTA’ ≈
(Bergamo
che cambia)
Considerando
la situazione economica attuale ed a breve-medio termine e la
necessità di non cementificare ulteriormente la città, ma, anzi, di
recuperare ove possibile gli spazi industriali dismessi da decenni ed
in una situazione di abbandono, Bergamo Cambia si
propone di rivedere le decisioni che impattano negativamente
sull’ambiente.
Non
si ritiene necessaria per Bergamo, vista la sovrabbondanza di centri
Commerciali in città e nel suo hinterland, la costruzione di
un nuovo complesso Commerciale-Sportivo nel quartiere Grumellina.
Tali aree dovranno ritornare alla loro precedente prevista
destinazione d’uso; vale a dire Parco Agricolo.
Per
quanto riguarda lo Stadio Azzurri d’Italia, argomento che va avanti
da decenni e che ancora non ha trovato una soluzione adeguata,
riteniamo che il nostro Comune debba seguire quanto sta avvenendo in
molte città del nostro Paese e che è la normalità nel resto
dell’Europa: la gestione degli stadi a totale carico delle Società
Calcistiche. Bergamo Cambia fissa per la scadenza
dell’attuale contratto d’affitto (2015), la data in cui la
Dirigenza dell’Atalanta Calcio dovrà comunicare quale soluzione
intende adottare; se ristrutturare e gestire quello attuale o
costruirne uno nuovo, qualunque sia la decisione che verrà presa,
nessun onere dovrà gravare sulle casse del Comune. Nel caso
contrario, vista la cronica mancanza di spazi adatti ad accogliere
eventi all’aperto (musicali e non), che determina una marginalità
di Bergamo nell’attrarre spettacoli importanti, lo stadio stesso
verrà utilizzato per accogliere tali eventi.
Il
nuovo Palazzetto dello Sport sarebbe opportuno venisse realizzato in
un’area da riqualificare, anche utilizzando Fondi Europei, e non
troppo distante dalla Stazione Ferroviaria, Autolinee ed Autostrada,
così da facilitare l’accesso sia con mezzi pubblici che privati.
Un’area
potenziale è quella dell’ex-gasometro, da troppo tempo al
centro di possibili parcheggi mai realizzati. Tale area, una volta
risanata ed acquisita, potrebbe essere data in concessione ad un
privato per la realizzazione di parcheggio interrato multipiano, da
utilizzare durante la settimana dai pendolari, con sovrastante
edificio sportivo ed eventuali negozi.
Alternativamente
si può pensare all’area tra la Circonvallazione e le Cliniche
Gavazzeni oppure l’area ex-Italcementi in Via David.
Si
dovranno, inoltre, coinvolgere maggiormente tutti gli Enti
interessati per iniziare il percorso progettuale del collegamento
ferroviario dell’Aeroporto “Il Caravaggio” con la stazione di
Bergamo, così da realizzare collegamenti NON su strada con Milano e
gli Aeroporti di Linate (via Treviglio-Lambrate ed il nuovo
collegamento in fase di realizzazione di Linate con la rete
metropolitana di Milano) e di Malpensa (utilizzando il collegamento
Bergamo-Seregno non appena riqualificato) realizzando in tal modo un
unico aeroporto virtuale Lombardo.
Bergamo,
novembre 2012
Il
Comitato promotore
Marco
Arlati, Pietro Bronzieri, Nicola Carrara, Robert Carrara, Antonio
Castelli, Mario Ferrari, Anna Maria Gazzaniga, Matteo Novati, Andrea
Palermo, Carla Pozzi Arzano, Giorgio Puppi, Fabio Rocchetti